Ferie: cosa sono e come maturano?

[Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2023]

[Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2023]

La Costituzione sancisce le ferie come un diritto dei lavoratori. Sono infatti un periodo di riposo irrinunciabile per ogni cittadino e che l’azienda è obbligata a pagare.

Le ferie dal lavoro sono periodi di assenza giustificata del lavoratore. Finalizzati a consentire il recupero delle energie psico-fisiche e la possibilità di dedicarsi alle proprie esigenze familiari o sociali. Data l’importanza, la legge prevede un periodo minimo spettante a tutti i dipendenti.

Forse però non sai che possono essere revocate o sospese.

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Adesso passiamo subito a scoprire i segreti sul periodo più desiderato dai lavoratori.

Ferie cosa sono e come maturano

A quante ferie ha diritto un lavoratore?

Ciascun lavoratore subordinato ha diritto ad un periodo di ferie a seconda del CCNL:

  • non inferiore a 4 settimane per un anno di servizio;
  • aggiuntivo, eventualmente riconosciuto dal contratto collettivo applicato.

Come maturano le ferie?

Ogni lavoratore ha per legge diritto a un periodo minimo di ferie retribuite. Il periodo non deve essere inferiore a quattro settimane per ogni anno lavorato.

Esse maturano mese per mese. Anche nei giorni di malattia, maternità e nel periodo di prova e in cassa integrazione ad orario ridotto.

Salvo che il contratto collettivo (CCNL) non preveda diversamente, i giorni non maturano durante il periodo di cassa integrazione a zero ore.

Ad esempio, se il contratto prevede 24 giorni all’anno, ne vengono maturate due al mese.

In accordo con il datore di lavoro è inoltre possibile usufruire anche delle ferie non ancora maturate (“rateo mensile”).

Facciamo un esempio:

Un lavoratore ha diritto a 173 ore annue totali di ferie. Il rateo mensile sarà pari a 173 / 12 = 14,42 ore al mese. Che equivale a poco meno di due giorni al mese.

Il numero che il dipendente matura in ciascun mese è ridotto in caso di:

  • Assunzione o cessazione durante l’anno;
  • Assenze che non consentono la maturazione.

In quest’ultimo caso si applica lo stesso criterio utilizzato per i dipendenti assunti o cessati in corso d’anno. Il rateo mensile matura se i periodi di lavoro sono superiori a 15 giorni. Esistono tuttavia assenze che, ai fini della maturazione delle ferie, sono equiparate alle ore lavorate. Come ad esempio

  • Malattia;
  • Infortunio sul lavoro;
  • Permessi Legge 104/1992;
  • Maternità;
  • Donazione sangue;

ed in generale le assenze del dipendente giustificate o per le quali spetta comunque una copertura economica.

Al contrario, non consentono la maturazione:

  • Sospensione dal lavoro;
  • Assenze ingiustificate o non retribuite;
  • Aspettativa non retribuita;
  • Permessi non retribuiti.

Chi decide quando devo andare in ferie?

La decisione sulla concessione o meno delle ferie spetta al datore di lavoro. Esso deve tenere conto delle esigenze produttive ed organizzative dell’azienda. Ma anche le esigenze personali del dipendente.

Ferie collettive

Le ferie collettive vengono decise dal datore di lavoro. In quanto interessano un intero ufficio o un reparto. Il datore di lavoro comunicherà ai lavoratori quando e per quanti giorni l’azienda rimarrà chiusa. Questo viene definito come “piano ferie aziendale”. Un classico esempio è la chiusura di due settimane ad Agosto.

Inoltre il datore di lavoro può chiedere ai dipendenti di indicare un periodo nel quale si devono assentare. Però lasciando la libertà di scegliere il proprio piano.

Una volta completato, il piano sarà sottoposto alla visione del datore di lavoro / responsabile dell’ufficio per la definitiva approvazione.

Ferie individuali

Le ferie individuali sono invece richieste dal dipendente. Il datore di lavoro, considerate le esigenze aziendali e quelle del richiedente, valuta se concederle o meno.

Come vengono usate le ferie?

Come detto il lavoratore ha diritto ogni anno a un periodo di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane.

Si possono distinguere tre periodi:

  • primo periodo, di almeno due settimane ininterrotte, da fruirsi nel corso dell’anno di maturazione. La richiesta deve essere formulata al datore di lavoro. Così che possa organizzare le attività a seconda delle esigenze dell’impresa e gli interessi del lavoratore.
  • secondo periodo di due settimane possono essere fruite in modo frazionato. Ma entro 18 mesi dal termine dell’anno di maturazione. Alcuni CCNL prevedono un periodo diverso di fruizione.
  • eventuale terzo periodo superiore al minimo delle quattro settimane e previsto dalla contrattazione collettiva che può essere fruito anche in modo frazionato entro il termine stabilito dalla contrattazione stessa.

Esiste un doppio sistema. La disciplina legale che stabilisce un minimo di quattro settimane, obbligatorie e non monetizzabili. Quella contrattuale consistente anche nella previsione migliorativa di un ulteriore periodo che potrà anche essere monetizzato. Tenendo conto per il settore del pubblico impiego delle previsioni specifiche.

La durata è stabilita dalla legge, dai singoli CCNL e dagli usi.

É illegittimo rifiutare sistematicamente le ferie richieste da un lavoratore in assenza di valide ragioni. Così come dare giorni a singhiozzo, per esempio, un giorno a settimana per più settimane.

Revoca delle ferie?

Sei già pronto per partire? C’è un solo rischio. Il datore di lavoro può revocare le ferie accordate solamente se ci sono reali ragioni organizzative e di servizio. Come l’assenza imprevista di altri lavoratori. Un picco improvviso di lavoro o una riorganizzazione aziendale non prevista.

Solo in caso di estrema necessità le ferie si possono sospendere. In questo caso l’azienda dovrà rimborsare eventuali spese sostenute dal lavoratore. 

Ferie Solidali: cosa sono?

Di recente la legge dà la possibilità di inserire nei contratti collettivi e negli accordi aziendali le cosiddette “ferie solidali”. Immaginate un collega con un figlio minore gravemente malato. In questo caso c’è la possibilità per il dipendente di cedere a titolo gratuito le ferie aggiuntive che il contratto stesso prevede a quel collega.

Qual è il termine per la fruizione delle ferie?

Come già accennato il periodo previsti per legge sono di 4 settimane per un anno di servizio. E devono essere fruiti dal dipendente:

  • Per almeno due settimane entro il 31 dicembre dell’anno di maturazione;
  • Le restanti due settimane entro i 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione. Ad esempio le ferie maturate nel 2021 dovranno essere fruite entro e non oltre il 30 giugno 2023.

Discorso diverso per i periodi aggiuntivi previsti dai contratti collettivi. In questo caso saranno i CCNL a definire le scadenze per la fruizione.

È importante precisare che le ore di ferie non godute dai dipendenti entro le scadenze di legge non decadono. Queste continueranno ad essere nella disponibilità dell’interessato.

Come funziona la retribuzione delle ferie?

I periodi di ferie sono retribuiti dal datore di lavoro in questo modo:

  • I dipendenti con stipendio fisso mensile non subiscono alcuna riduzione di retribuzione per i periodi di assenza;
  • I lavoratori retribuiti ad ore ricevono un compenso per i periodi di ferie, ottenuto moltiplicando la paga oraria per le ore fruite.

Ferie non godute: come funzionano?

I giorni di ferie non godute non possono essere liquidati in busta paga. Quindi non possono essere monetizzate.

Unica deroga al divieto è prevista in caso di cessazione del rapporto di lavoro. In questo caso le ferie non godute verranno liquidate nel cedolino relativo all’ultimo mese di contratto.

Come funzionano le ferie nel contratto di lavoro part-time?

Il lavoratore con contratto di part-time orizzontale matura lo stesso numero di giorni di ferie previsto per i lavoratori a tempo pieno.

Invece, nel caso di part-time verticale (lavoro solo in alcuni giorni della settimana), il periodo di godimento delle ferie è ridotto in maniera proporzionale all’attività lavorata.

Non concessione delle ferie, quali sanzioni?

In generale la violazione delle disposizioni in materia di ferie dei dipendenti è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 600 euro.

Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno due anni, la sanzione amministrativa è da 400 a 1.500 euro.

Nel caso la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno quattro anni, la sanzione amministrativa è da 800 a 4.500 euro.

Come funzionano le ferie negli altri paesi?

Una domanda comune è come funzionano le ferie negli altri paesi. Di seguito proveremo a dare alcuni esempi.

In Francia i lavoratori maturano 41 giorni all’anno incluse le festività. Se vuoi avere più informazioni sulla Francia ti consigliamo di leggere i nostri articoli: costo della vita in Francia e vivere a Parigi.

In Svizzera i lavoratori possono usufruire di 20 giorni all’anno più feste varie. Approfondisci quanto costa vivere in Svizzera, come trovare lavoro in Svizzera e che stipendio chiedere.

In Cina gli impiegati hanno solo 5 giorni retribuiti e 11 giorni di riposo per le festività nazionali.

Negli Stati Uniti i lavoratori non hanno diritto a ferie retribuite. Il datore di lavoro stipula i contratti che prevedono giorni di riposo oltre alle feste nazionali. Negli Stati Uniti i lavoratori optano spesso per ferie non retribuite. Scopri di più sul costo della vita negli Stati Uniti e come sarebbe vivere a New York.

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