Dalla laurea all’abilitazione: così si diventa commercialista

[Articolo aggiornato il 12 Marzo 2025]

Il commercialista è una professione indispensabile per la gestione delle questioni tributarie, del diritto societario e di tutte le attività di contabilità delle aziende.

Svolge inoltre anche consulenze per le imprese e per i liberi professionisti. Con i continui aggiornamenti del sistema fiscale e della gestione delle imprese, il commercialista deve sempre tenersi al passo e per questo le competenze di un master in diritto tributario potrebbero risultare utili per tenersi aggiornati e sostenere con maggiore sicurezza i propri clienti.

Il percorso si può svolgere anche online presso le università telematiche come Unicusano ed è possibile frequentarlo dopo aver completato l’iter dalla laurea all’abilitazione per diventare commercialisti riconosciuti.
Scopriamo insieme come si diventa commercialisti e quali sono gli sbocchi professionali.

Come diventare commercialista: la laurea

Per diventare commercialista è necessario conseguire la laurea magistrale nella classe LM-56 di Scienze dell’Economia o LM-77 di Scienze Economico-Aziendali.
Con il conseguimento della triennale si può invece svolgere il ruolo di esperto contabile e le classi di riferimento sono la L-18 e la L-33.
Dopo aver conseguito la laurea, per proseguire il percorso di abilitazione è obbligatorio svolgere il tirocinio.

Come diventare commercialista

Diventare commercialista: il tirocinio

Il tirocinio è un percorso di formazione pratico che dev’essere svolto presso lo studio di un commercialista abilitato che sia iscritto all’albo da almeno 5 anni.
Per i futuri commercialisti ha una durata di 18 mesi e si può iniziare anche prima del conseguimento del titolo, così da accorciare i tempi per l’abilitazione. L’iscrizione al tirocinio avviene mediante richiesta di iscrizione al registro dei tirocinanti, che si suddivide in due sezioni. La sezione A per gli aspiranti dottori commercialisti e la sezione B per i tirocinanti esperti contabili.
Una volta terminato il percorso di tirocinio, si può accedere al passaggio finale: l’esame di stato.

L’esame di stato per diventare commercialista


Per ottenere l’abilitazione a svolgere la professione di commercialista, l’ultimo passaggio è l’esame di stato, che si compone di tre prove scritte e una orale ed è basato su diverse materie riguardanti le discipline che riguardano il diritto, la contabilità e i tributi.
La prima prova scritta comprende le seguenti materie:

  • finanza aziendale tecnica bancaria;
  • tecnica industriale e commerciale;
  • tecnica bancaria;
  • ragionerie generale e applicata;
  • revisione aziendale;
  • tecnica professionale.

La seconda prova invece è incentrata sul diritto fallimentare, rpivato, commerciale, diritto del lavoro e della previdenza sociale, tributario e processuale civile.
La terza prova è invece di tipo pratico ed è un’esercitazione basata sulle materie della prima prova.
La prova orale è invece un colloquio riguardante le discipline oggetto delle prove e altre materie, come informatica, statistica, economia, matematica, deontologia e legislazione professionale.

Gli sbocchi lavorativi per il commercialista

Dopo aver superato le prove d’esame per l’abilitazione ci si può iscrivere all’albo e si apre la Partita IVA. Il commercialista può lavorare sia in uno studio con altri professionisti sia in maniera indipendente e può svolgere inoltre anche attività di consulenza in azienda.

Tra le novità del settore, c’è sicuramente l’avvento della tecnologia, che sta modificando prassi e modalità di lavoro. Si pensi ad esempio all’intelligenza artificiale. Secondo gli studi CHATGPT potrebbe cambiare la professione del commercialista, velocizzando alcuni processi decisionali e supportando il professionista nell’elaborazione di documenti e di contratti.

Un aspetto che non va sottovalutato e che apre le porte anche alla proposta di nuovi servizi.

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