La Legge di Bilancio 2025 introduce alcune novità che riguardano uno degli strumenti di welfare aziendale più utilizzati dai datori di lavoro: i fringe benefit, ovvero i bonus extra salariali che vengono erogati ai dipendenti per aumentare il loro benessere e integrare la loro retribuzione.
In questo articolo, vedremo quali sono le principali modifiche apportate per il 2025 e quali sono, invece, le disposizioni confermate in continuità con il 2024.
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Welfare aziendale: l’uomo al centro
Prima di entrare nello specifico della Manovra 2025, va considerato che il Welfare aziendale sta attraversando un’importante fase di evoluzione, orientandosi verso soluzioni sempre più innovative e focalizzate sulle persone.
Non si tratta più solo di fornire benefit standardizzati, ma di progettare strumenti e servizi capaci di rispondere in modo concreto e personalizzato ai bisogni dei collaboratori.
Questa trasformazione richiede una visione strategica e una profonda conoscenza delle dinamiche aziendali e sociali, motivo per cui è diventato fondamentale affidarsi a professionisti del settore come Eudaimon.
Fringe Benefit: principali novità 2025
Anche quest’anno la Legge di Bilancio, approvata dal Consiglio dei MInistri, dedica il giusto spazio ai fringe Benefit, strumenti sempre più usati dai datori di lavoro per rinvigorire il reddito dei dipendenti tramite l’offerta di beni e servizi anziché compensi monetari.
Oltre a mantenere alcune disposizioni già esistenti (e che vedremo in seguito), la Manovra introduce tra i suoi punti salienti, significative agevolazioni destinate ai lavoratori assunti a tempo indeterminato nel corso del 2025.
Tra le novità più rilevanti,l’articolo 68 stabilisce che i rimborsi o le somme versate dai datori di lavoro per coprire le spese di affitto e manutenzione di immobili locati dai dipendenti non concorreranno a formare il reddito imponibile fino a un massimo di 5.000 euro annui.
Questa esenzione sarà valida per i primi due anni dall’assunzione e riguarda coloro che stipulano un contratto a tempo determinato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.
Per beneficiare di questa misura, i lavoratori dovranno rispettare alcune condizioni:
- trasferire la propria residenza a più di 100 km dal luogo di lavoro;
- reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro nell’anno precedente all’assunzione.
Il limite per la non tassazione delle somme destinate ad affitto e manutenzione è stato dunque innalzato, in modo da offrire un sostegno concreto a chi affronta spese legate al trasferimento.
Si tratta di un incentivo che mira a facilitare la mobilità geografica e a rendere più attrattive e convenienti le nuove assunzioni nel 2025.
Fringe Benefit: conferme rispetto al 2024
Oltre alle nuove agevolazioni dedicate ai neoassunti, la Manovra 2025 prevede anche il rinnovo e alcune modifiche delle regole sui fringe benefit già in vigore negli anni passati, come nel caso del benefit legato all’auto aziendale.
Una delle principali conferme riguarda l’aumento delle soglie di esenzione fiscale per i beni e i servizi offerti ai lavoratori, che rimarrà valido non solo per il 2025, ma anche per i periodi d’imposta 2026 e 2027.
La normativa mantiene due limiti distinti, differenziati in base alla presenza o meno di figli a carico.
Ecco i dettagli delle soglie confermate:
- Dipendenti senza figli a carico: il limite per i fringe benefit sarà di 1.000 euro annui, in linea con quanto previsto per il 2024 e decisamente superiore rispetto alla soglia ordinaria di 258,23 euro.
- Dipendenti con figli a carico: il tetto massimo sarà di 2.000 euro annui, mantenendo l’importo stabilito per il 2024, ma ridotto rispetto ai 3.000 euro riconosciuti nel 2023.
In questo modo, la Manovra 2025 garantisce continuità alle misure esistenti, adattandole però al nuovo contesto normativo e fiscale.
Principali misure a sostegno del welfare aziendale nella Manovra 2025
La Legge di Bilancio 2025, oltre a introdurre nuove disposizioni sui fringe benefit, consolida e amplia diversi interventi a favore del welfare aziendale, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica, la sostenibilità e il miglioramento delle condizioni lavorative.
Tra le misure confermate, vi è il sostegno all’occupazione giovanile e femminile, con incentivi fiscali prorogati anche per il biennio 2026-2027. Particolare attenzione è dedicata alle regioni del Sud Italia, dove queste agevolazioni mirano a favorire l’inclusione lavorativa e lo sviluppo economico.
Prosegue inoltre l’agevolazione fiscale per le imprese localizzate nelle Zone Economiche Speciali, garantendo alle aziende in queste aree strategiche una decontribuzione pensata per incentivare investimenti e creare nuove opportunità lavorative.
Un altro intervento significativo riguarda il sostegno all’autoimprenditorialità nei settori chiave della transizione digitale ed ecologica. Questi incentivi puntano a promuovere l’innovazione e la creazione di posti di lavoro qualificati in ambiti fondamentali per il futuro del Paese.
Per quanto riguarda la produttività, è confermata la tassazione agevolata al 5% sui premi erogati dalle aziende ai dipendenti, una misura ideata per migliorare le condizioni lavorative e stimolare una maggiore efficienza aziendale.
Nel complesso, queste iniziative rappresentano un importante passo avanti nel consolidamento del welfare aziendale in Italia. Va sottolineato che, per garantire che vengano raggiunti gli obiettivi prefissati, è importante monitorare la loro effettiva applicazione.
Inoltre, particolare attenzione dovrà essere posta sul corretto utilizzo dei fringe benefit, affinché rimangano un autentico strumento di supporto ai dipendenti e di Employee Life Cicle, ed evitando che vengano sfruttati per ridurre impropriamente il carico fiscale.