Cosa è il CCNL? Quale applicare?

[Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2023]

[Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2023]

Non tutti sanno cosa è il CCNL. I Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) sono un elemento nel mercato del lavoro italiano. Essi regolano i diritti e gli obblighi dei datori di lavoro. Oltre che dei lavoratori. Stabilendo le condizioni di lavoro e gli stipendi minimi.

In Italia, esistono numerosi CCNL che si applicano a diverse categorie di lavoratori. A seconda del settore di attività in cui operano. Ad esempio, ci sono CCNL per i dipendenti del commercio, dell’industria, del turismo e dell’artigianato. Solo per citarne alcuni.

In questo articolo, spiegheremo come funzionano i CCNL in Italia. Quanti sono e in quali settori si applicano.

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Cosa è il CCNL?

Stupendio. Che cosa è il CCNL?

Prima di iniziare ti ricordiamo che Stupendio è uno strumento molto utile per le imprese. Ci sono sezioni dedicate alla ricerca di lavoro. Alla valutazione delle aziende e agli stipendi medi del settore. Le aziende ed i candidati possono avere un’idea precisa del panorama lavorativo.

Per esempio, la sezione dedicata alla ricerca di lavoro permette di filtrare le offerte di lavoro per settore di attività. La sezione dedicata alla valutazione delle aziende consente invece di accrescere la reputazione dell’azienda. Fornendo così un ulteriore elemento di valutazione nella scelta del datore di lavoro da parte dei Talenti.

Infine, la sezione dedicata agli stipendi medi del settore fornisce un’idea precisa della retribuzione media per ogni categoria professionale. Così da avere un’idea precisa del valore del lavoro e delle opportunità di guadagno.

CCNL, cosa significa?

In ambito lavorativo, uno dei termini più usati è il CCNL. Acronimo che sta per Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ma cosa è il CCNL?

Il CCNL è un accordo stipulato tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e quelle dei datori di lavoro. Che regola le condizioni di lavoro e di retribuzione per una determinata categoria di lavoratori. Questo contratto è applicato su base nazionale. Stabilisce le regole che disciplinano i rapporti tra le parti.

Il CCNL non è sempre obbligatorio. Le aziende che operano in un preciso settore possono usare un CCNL o meno.

Ad esempio, le microimprese, quelle aziende che hanno meno di dieci dipendenti, non sono obbligate ad applicare il CCNL. Inoltre, alcune categorie di lavoratori, come i dirigenti, hanno dei CCNL dedicati. Che prevede condizioni e retribuzioni differenti rispetto a quelle stabilite per i dipendenti.

La durata del CCNL è variabile e dipende dal tipo di contratto stipulato. In genere, questi accordi hanno una durata di 3 anni. Poi vengono poi rinegoziati al termine di questo periodo. Se un CCNL scade e non viene rinnovato, l’ultimo approvato rimane valido.

Ogni azienda può scegliere il CCNL che desidera. O può crearselo. Ovvio che il buon senso debba portare ad usare un CCNL simile a quello della propria attività.

Perché è importante avere un CCNL? In primo luogo, questo tipo di contratto assicura uniformità di trattamento per tutti i lavoratori. Garantendo quindi maggiore equità e giustizia nel mondo del lavoro. Inoltre, il CCNL prevede anche disposizioni in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori. Così come di formazione e sviluppo professionale.

Il CCNL rappresenta uno strumento fondamentale per regolare le relazioni tra le parti in campo lavorativo, garantendo giustizia e uniformità di trattamento per tutti i lavoratori di una specifica categoria professionale.

Che tipi di CCNL ci sono?

In Italia, esistono molti Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). Tutti regolano i rapporti di lavoro tra i datori di lavoro e i lavoratori in diversi settori e categorie professionali.

Ma quanti CCNL esistono in Italia? La risposta è tanti. E sono in continua crescita. Negli ultimi dieci anni i contratti collettivi nazionali di lavoro si sono moltiplicati. Da 551 che erano nel 2012 sono passati a 992 nel 2021. Ci sono CCNL per il settore pubblico, il commercio, l’edilizia, l’agricoltura, il turismo, la sanità e molti altri.

Come vedere il CCNL dalla propria busta paga? La busta paga è il documento che mostra i dettagli del salario e delle trattenute fiscali del lavoratore. In genere, sulla busta paga è indicato anche il nome del CCNL che si applica al lavoro del dipendente. In caso di dubbi o incertezze, il lavoratore può chiedere informazioni al datore di lavoro o ai sindacati.

Quali sono i CCNL che pagano meglio? Anche in questo caso dipende dal settore in cui si lavora. Ad esempio, i CCNL per il settore bancario e assicurativo. Il settore chimico e farmaceutico. Oltre che il settore dell’informatica e delle telecomunicazioni sono noti per offrire salari più elevati rispetto ad altri settori.

In ogni caso, è importante ricordare che il salario dipende anche dall’esperienza. Dalle qualifiche e dalle responsabilità del lavoratore. Il CCNL rappresenta solo una parte del quadro complessivo. Oltre che a dare solo i minimi contrattuali. Infatti, ci possono essere anche accordi aziendali o contratti individuali che influenzano la retribuzione e le condizioni di lavoro.

Cosa è il CCNL e quale CCNL applicare in azienda?

Come detto il CCNL è uno strumento di regolazione delle relazioni tra lavoratori e aziende in Italia. Esso stabilisce le condizioni di lavoro, le retribuzioni e le tutele dei dipendenti. Nonché le modalità di applicazione delle normative in materia di lavoro.

Per scegliere il CCNL più adatto alla propria azienda è bene valutare la tipologia di attività svolta. Il settore di appartenenza e la dimensione dell’azienda stessa. Esistono infatti diversi CCNL, anche sulla stessa categoria.

Facendo degli esempi però. Per le aziende operanti nel settore metalmeccanico, il CCNL applicabile è quello dell’industria metalmeccanica. Mentre per le aziende che operano nel settore della moda, il CCNL da applicare è quello del settore tessile e moda.

Inoltre, è importante tenere sempre conto delle normative in materia di lavoro e delle disposizioni contrattuali contenute nei CCNL. Al fine di evitare potenziali sanzioni o controversie legali. Infatti bisogna distinguere tra le aziende che aderiscono ad un’associazione e quelle che non ne fanno parte.

  • Nel primo caso, l’azienda aderisce ad un particolare contratto collettivo e deve applicarlo nella sua interezza.
  • Nel secondo caso, invece, l’azienda ha la possibilità di scegliere il contratto collettivo da utilizzare al momento dell’assunzione dei lavoratori. Ma questa scelta richiede un’analisi approfondita.

È da notare che nel secondo caso il datore di lavoro non può scegliere il CCNL solo in base alla convenienza economica. Ma deve fare riferimento alle attività svolte dall’azienda. Questo gli permette di individuare il settore di appartenenza e scegliere il contratto più aderente alla propria situazione.

Anche l’estensione del CCNL aiuta a migliorare l’employer branding dell’azienda.