Il commercialista è una professione indispensabile per la gestione delle questioni tributarie, del diritto societario e di tutte le attività di contabilità delle aziende.
Svolge inoltre anche consulenze per le imprese e per i liberi professionisti. Con i continui aggiornamenti del sistema fiscale e della gestione delle imprese, il commercialista deve sempre tenersi al passo e per questo le competenze di un master in diritto tributario potrebbero risultare utili per tenersi aggiornati e sostenere con maggiore sicurezza i propri clienti.
In questo articolo troverai
Il percorso si può svolgere anche online presso le università telematiche come Unicusano ed è possibile frequentarlo dopo aver completato l’iter dalla laurea all’abilitazione per diventare commercialisti riconosciuti.
Scopriamo insieme come si diventa commercialisti e quali sono gli sbocchi professionali.
Come diventare commercialista: la laurea
Per diventare commercialista è necessario conseguire la laurea magistrale nella classe LM-56 di Scienze dell’Economia o LM-77 di Scienze Economico-Aziendali.
Con il conseguimento della triennale si può invece svolgere il ruolo di esperto contabile e le classi di riferimento sono la L-18 e la L-33.
Dopo aver conseguito la laurea, per proseguire il percorso di abilitazione è obbligatorio svolgere il tirocinio.
Diventare commercialista: il tirocinio
Il tirocinio è un percorso di formazione pratico che dev’essere svolto presso lo studio di un commercialista abilitato che sia iscritto all’albo da almeno 5 anni.
Per i futuri commercialisti ha una durata di 18 mesi e si può iniziare anche prima del conseguimento del titolo, così da accorciare i tempi per l’abilitazione. L’iscrizione al tirocinio avviene mediante richiesta di iscrizione al registro dei tirocinanti, che si suddivide in due sezioni. La sezione A per gli aspiranti dottori commercialisti e la sezione B per i tirocinanti esperti contabili.
Una volta terminato il percorso di tirocinio, si può accedere al passaggio finale: l’esame di stato.
L’esame di stato per diventare commercialista
Per ottenere l’abilitazione a svolgere la professione di commercialista, l’ultimo passaggio è l’esame di stato, che si compone di tre prove scritte e una orale ed è basato su diverse materie riguardanti le discipline che riguardano il diritto, la contabilità e i tributi.
La prima prova scritta comprende le seguenti materie:
- finanza aziendale tecnica bancaria;
- tecnica industriale e commerciale;
- tecnica bancaria;
- ragionerie generale e applicata;
- revisione aziendale;
- tecnica professionale.
La seconda prova invece è incentrata sul diritto fallimentare, rpivato, commerciale, diritto del lavoro e della previdenza sociale, tributario e processuale civile.
La terza prova è invece di tipo pratico ed è un’esercitazione basata sulle materie della prima prova.
La prova orale è invece un colloquio riguardante le discipline oggetto delle prove e altre materie, come informatica, statistica, economia, matematica, deontologia e legislazione professionale.
Gli sbocchi lavorativi per il commercialista
Dopo aver superato le prove d’esame per l’abilitazione ci si può iscrivere all’albo e si apre la Partita IVA. Il commercialista può lavorare sia in uno studio con altri professionisti sia in maniera indipendente e può svolgere inoltre anche attività di consulenza in azienda.
Tra le novità del settore, c’è sicuramente l’avvento della tecnologia, che sta modificando prassi e modalità di lavoro. Si pensi ad esempio all’intelligenza artificiale. Secondo gli studi CHATGPT potrebbe cambiare la professione del commercialista, velocizzando alcuni processi decisionali e supportando il professionista nell’elaborazione di documenti e di contratti.
Un aspetto che non va sottovalutato e che apre le porte anche alla proposta di nuovi servizi.