[Articolo aggiornato il 22 Giugno 2023]
Negli ultimi anni, il concetto di Employer Advocacy ha acquisito un’importanza sempre più grande nel mondo del lavoro. Infatti è riconosciuto che i dipendenti siano una delle risorse più importanti di una azienda.
In questo articolo troverai
L’Employer Advocacy si riferisce alla pratica di coinvolgere i dipendenti nell’attività di marketing e di promozione del proprio brand. Ciò significa creare una cultura aziendale che incentivi i dipendenti ad agire come ambasciatori del marchio. Promuovendolo attraverso i propri canali di comunicazione il brand aziendale. Coinvolgendo amici, familiari e colleghi.
Ma perché l’Employer Advocacy è così importante? In questo articolo, esploreremo il potere dell’Employer Advocacy. Ti forniremo alcuni consigli utili su come implementare questa pratica nella tua azienda. E ti daremo consigli su come trasformare i tuoi dipendenti in ambasciatori del brand.
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Perché l’Employer Advocacy è importante?
L’Employer Advocacy è importante per diversi motivi. In primo luogo, i dipendenti rappresentano un canale di comunicazione molto potente per il tuo brand. Grazie alla loro esperienza possono dare una prospettiva autentica e credibile sulle attività dell’azienda. Sulle sue politiche di welfare. E sui suoi prodotti o servizi.
In secondo luogo, dipendenti coinvolti sono più felici. Perchè si sentono parte dell’azienda. Questa attività di promozione del brand può aumentare l’engagement. Oltre che la motivazione degli stessi. Favorendo una maggiore soddisfazione sul posto di lavoro.
Infine, l’Employer Advocacy può avere un impatto positivo sulla reputazione del brand. Aiutando a costruire una relazione di fiducia con il pubblico. Ed aprendo canali che sono spesso non disponibili.
E’ però anche importante valutare che i dipendenti possano essere contrari ad usare i propri profili per fare pubblicità all’azienda. In questi casi non dovrete forzarli. Ognuno lo deve fare di sua spontanea volontà. A meno che non siano dirigenti. In questo caso rappresentano la proprietà. Per cui a loro può essere richiesto a fronte di un piano di comunicazione definito.
Come trasformare i tuoi dipendenti in ambasciatori del tuo brand?
E’ chiaro che per stimolare l’Employer Advocacy è utile creare un piano. Infatti per creare un programma di Employee Advocacy efficace è necessario coinvolgere in modo appropriato le persone. Ecco alcuni consigli utili su come introdurla nella tua azienda:
1. Comunica i valori del tuo brand e la mission
Per coinvolgere i dipendenti è bene chiarire i propri valori. I dipendenti devono essere consapevoli di quale sia la visione ed i valori. Nell’attività di marketing e di promozione del tuo brand, devi prima di tutto comunicare loro i cosa ti aspetti dal brand. E cosa vuoi comunicare. I dipendenti devono comprendere gli obiettivi dell’azienda. Sentirsi parte di essa, in modo da poter promuoverla con convinzione.
Questo significa anche avere chiaro quale sia la mission dell’azienda. Così che tutti possano aiutare a creare un senso di appartenenza. E di identità condivisa. E’ risaputo che i dipendenti che si identificano con la mission dell’azienda sono quelli più propensi a condividere sui social media.
2. Crea un ambiente di lavoro positivo per l’Employer Advocacy
L’ambiente di lavoro deve essere positivo. Per creare degli ambasciatori del tuo brand, devi creare un ambiente di lavoro stimolante. In cui i dipendenti si sentano valorizzati e motivati. Ciò significa offrire opportunità di formazione e di crescita. Riconoscere il lavoro ben fatto e promuovere un equilibrio tra vita lavorativa e privata.
Spesso i dipendenti useranno questo canale per farsi pubblicità. Va bene anche questa motivazione. Ma in questo caso il messaggio deve essere concordato. Infatti ricorda che è bene fornire una formazione su come condividere i contenuti. Ed se serve incentivare coloro che creano una cultura della promozione.
3. Coinvolgi i dipendenti nelle attività di marketing
L’Empoyer Advocacy nasce nel dipartimento di Marketing. Infatti in esso nasce il piano di comunicazione verso i propri clienti. Oltre che i canali con cui creare awareness sul brand. Ciò va anche coordinato con il team di Risorse Umane. Infatti è anche bene posizionare l’Employer Branding nella maniera corretta.
Non vorrete che un dipendente posti ogni due minuti qualcosa che non volete. Ma vorrete cercare di massimizzare il ritorno. Con lead. Contatti e clienti.
E’ bene anche coinvolgere non tutti i dipendenti. Ma solo quelli che possano dare un ritorno. Infatti sarà meglio selezionare coloro che possano essere Ambasciatori del brand. E coloro che non possono esserlo. Per svariati motivi.
Dopodiché devi costruire il piano ed i canali. Ad esempio, puoi chiedere ai dipendenti di partecipare a eventi di settore. E quindi poi di condividere contenuti sui social media. Oppure creare qualche video di testimonianze sul loro lavoro.
Ricorda che la promozione da parte dei dipendenti rappresenta uno strumento potente per le imprese. Più sono piccole più possono aiutare. Perché amplificano il messaggio di marketing.
4. Employer Advocacy: chi sono gli ambasciatori del brand?
Per avere una buona Employer Advocacy devi distinguere chi possono essere gli ambasciatori del brand. Da una parte avrai i manager. Ad esempio l’amministratore delegato. O i direttori di dipartimento. In questo caso non potranno postare niente che non sia prima approvato dal team di comunicazione. Infatti loro saranno i principali ambasciatori del brand.
Dall’altra i dipendenti. Che vanno dalla persona di contabilità all’operaio. Loro sono quelli che potranno darvi una marcia in più. Ma sono anche i più pericolosi. In quanto non tutte i messaggi sui social potranno essere verificati. Avere formazione e continuo scambio di vedute è l’unico modo per mantenere allineati i messaggi. E raggiungere lo scopo prefissato.
Ricorda che tutto ciò che farai per accrescere il tuo valore come datore di lavoro, è un investimento sulla fedeltà dei tuoi dipendenti. Non un costo. Anche quindi l’Employer Advocacy.
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