Responsabile delle Risorse Umane: etica e rispetto per tutti i collaboratori

[Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2023]

[Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2023]

Il Responsabile delle Risorse Umane è colui che bilancia Retribuzione Annua Lorda, fringe benefit e responsabilità di ogni dipendente. 

Stupendio vi propone alcuni consigli pratici per la gestione del personale al fine di ottenere il massimo dal loro operato.

Il responsabile delle risorse umane è anche responsabile di creare l’Employer Branding dell’azienda. La strategia di Talent Retention. Oltre che l’offerta ai potenziali candidati.

Responsabile delle Risorse Umane, cosa fa?

Responsabile delle Risorse Umane

1. Seleziona la persona giusta

Sembra una cosa ovvia, ma molti responsabili delle Risorse Umane alla disperata ricerca di una figura da inserire nella propria struttura, compiono il fatale errore di assumere la prima persona disponibile. Qui la parola chiave deve essere “pazienza”. Bisogna valutare al meglio ogni aspetto del candidato. Se non convince, passare oltre, anche a costo di rimanere qualche mese in più scoperti. Bisogna infatti considerare le note caratteriali dei lavoratori che sono in azienda da tempo. Essere non solo lungimiranti ma anche pratici. Una volta inserito il candidato, è fondamentale gestire il suo ingresso ed i suoi primi giorni di lavoro assicurandosi che si integri bene con i colleghi.

2. Verifica che tutti lavorino

Anche in questo caso, appare ovvio, ma spesso non è così. Ci sono sempre persone che si impegnano di più. Altri che considerano il proprio lavoro solo come un mezzo per avere qualche soldo. Il responsabile delle risorse umane ha anche il compito di valutare l’operato di ogni singolo. Offrendo premi ed incentivi a chi si impegna. La meritocrazia deve essere all’ordine del giorno, si premia e si concedono promozioni e benefit a chi lo merita. Questo porterà i dipendenti ad impegnarsi. Oltre che a far sapere loro che non sono solo dei numeri.

3. Pianifica Target ed Obiettivi

Molto importante è pianificare gli obiettivi aziendali. Non solo legati al business. Ma anche al comportamento e all’etica tenuti dalle persone durante l’anno. Meglio avere pochi obiettivi ben focalizzati. Invece che numerosi obiettivi che i collaboratori non sono in grado di raggiungere. Inoltre, gli obiettivi tra le diverse funzioni aziendali devono essere allineati. Incluso lo stesso dipartimento delle risorse umane. Ad esempio, se il Product Management ha l’obiettivo di costruire uno smartphone. E la ricerca e sviluppo costruisce un televisore, significa che sono presenti problematiche organizzative e pratiche. Consigliamo quindi di fare sempre due revisioni annuali degli obiettivi. Nella definizione degli obiettivi è bene essere disponibili ad accettare suggerimenti. Così che tutti possano sentirsi parte dell’azienda.

4. Il Responsabile delle Risorse Umane garantisce uniformità di trattamento

Affinché il gruppo lavori bene e sia stimolato, è fondamentale riuscire a offrire un pacchetto retributivo più uniforme possibile. La Talent Retention è molto importante. Al fine di evitare malumori e conseguente mancanza di impegno il responsabile delle risorse umane deve valutare la Retribuzione Annua Lorda (RAL), welfare aziendale e fringe benefits.

Quello che bisogna evitare è che un lavoratore gestisca 10 persone e sia dirigente. Mentre un altro gestisca anch’esso 10 persone e sia “solo” quadro. In questi casi è opportuno fornire un trattamento economico paritetico tra collaboratori che hanno identiche responsabilità.

In sostanza è la posizione ricoperta che deve dare il livello lavorativo e retributivo. Non la persona in sé. Di conseguenza, se la persona cambia funzione, varierà anche la sua retribuzione. Ciò che può differenziare è l’offerta dei fringe benefit extra RAL. Questi dovranno essere concordati solo con il collaboratore interessato. Infatti magari un collaboratore preferirà un sussidio per la scuola dei figli. Mentre l’altro potrebbe richiedere un supporto per i trasferimento casa-lavoro.

Questo trattamento porta anche ad una maggiore propensione dei dipendenti ad aiutarsi a vicenda. Senza dare adito a malumori e gelosie.

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